E’ appena uscito un libro, un manuale, che ci invita a spegnere i telefonini. A non vivere sempre connessi. Si chiama Digital Detox, che vuol dire più o meno “disintossicarsi dal digitale”. Disintossicarsi, come ci dice il dottore dopo una grande abbuffata o un periodo di stravizi. “Lei ha bevuto troppi alcolici, da oggi solo acqua”. Col digitale sta capitando lo stesso? Il termine digital detox non è nuovo, circola da almeno tre anni ed è entrato persino nel prestigioso dizionario di Oxford. Segno che qualcosa di vero c’è. Vivere sempre connessi, come molti di noi fanno, può essere inebriante ma alla lunga è stressante. Siamo inseguiti dalle notifiche, alcuni non riescono a smettere di controllare le chat, altri si sono persi nel gorgo di Candy Crash Saga o di Clash Royale esattamente come prima era accaduto per Angry Birds e per i giochi di parole di Ruzzle.
Il digitale intossica, sostengono alcuni medici citando statistiche di dubbia solidità. Dimenticano di aggiungere che “troppo digitale intossica”, che non staccarsi mai dalla rete fa male, ma che senza digitale e senza Internet vivremmo molto peggio. Su questo sì ci sono statistiche inoppugnabili. La stessa cosa del resto era accaduta con la televisione: appena arrivò nelle nostre case molti vivevano imbambolati, guardando tutto, anche il monoscopio fisso di Rai1. Allora c’erano grida di allarme contro i teledipendenti e l’Italia risultava in testa alla classifica mondiale per questa patologia. Prima ancora lo stesso sarà accaduto per la radio. Ma sono certo che qualche secolo fa c’era chi passava la giornata a leggere libri e i genitori gli dicevano: vai a giocare fuori invece di rimbambirti con queste cose! Con il digitale è lo stesso con la differenza, non piccola, che dentro un telefonino di oggi c’è la radio, c’è la tv, c’è la rete, ci sono i videogiochi, ci sono i libri e ci sono persino gli amici in chat. Tanta roba. Questo per dire che il problema esiste ma non è nuovo e la soluzione è sempre quella: moderarsi. Pensate a cosa accadde con gli alcolici e il protezionismo: scolarsi una bottiglia fa male, farsi un bicchiere di vino oggi è considerato un gesto culturale e anche salutare.
E quindi col digitale dovremmo semplicemente imparare a staccare ogni tanto: quando andiamo a dormire, quando mangiamo con qualcuno, quando facciamo i compiti,quando stiamo con i figli, quando dobbiamo creare qualcosa di bello o dire una cosa importante.