Qualche giorno fa vi abbiamo chiesto: ma è proprio vero che i 18 enni italiani non vogliono i 500 euro del bonus cultura? 500 euro per comprarsi libri, dischi, biglietti per concerti, teatro o cinema? Sembra una domanda paradossale ma i numeri sembravano indicare proprio questo: solo il 6 per cento virgola qualcosa di soldi spesi su un totale di 290 milioni di euro messi a disposizione per i ragazzi nati nel 1998. Perché? Cosa non ha funzionato?
Ci avete risposto: oltre trecento commenti su Facebook, quasi cento email inviate alla mia casella di posta, dir@agi.it. Tantissimi ragazzi, qualche genitore. Le ho lette tutte, le vostre lettere, e in ciascuna ho ritrovato una fotografia di qualcosa che non funziona in questa Italia.
Ci sono quelli che mi hanno raccontato le traversie per prendere l’identità digitale, lo SPID, necessaria per accedere al sito app18: sì certo siamo nativi digitali, mi avete detto, la tecnologia non ci spaventa, ma dopo aver compilato tutti i campi, quando siamo andati alle Poste per confermare la nostra identità, non c’era nessuno che sapesse di cosa stavamo parlando e così per tre, quattro volte. E ci siamo arresi.
Ci sono quelli che avevano solo una o due strutture convenzionate nella propria città dove spendere il buono, un dato comunissimo purtroppo, e come se non bastasse quando sono andati per spendere i 500 euro gli è stato detto più o meno: tu mi dai il buono da 500 euro e io ti restituisco la metà in libri. Una stecca, una tangente. Educativo, così capiscono in che paese viviamo.
E ci sono quelli che avendo superato tutti gli ostacoli iniziali, sono arrivati al traguardo e hanno capito che l’unica strada era spendere quei soldi online, sulle grandi piattaforme di ecommerce, come Amazon, dove tutto è a un clic di distanza: ma nel caso di app18 i vincoli e i limiti posti sono tali e tanti su cosa comprare effettivamente e come farlo, che molti si sono fermati.
Qualcuno potrebbe obiettare: se a 18 anni il governo mi avesse regalato un milione di vecchie lire, sarei andato a piedi a Bologna, per citare una vecchia canzone. Confermo. Ma non si capisce perché da noi anche le cose migliori, come il bonus cultura, debbano essere attuate così male. Col risultato che molti 18enni oggi si sentono usati e beffati: quei 500 euro per loro esistono solo sulla carta, sono comunicazione politica fatta sulla loro pelle. Per questo le vostre lettere e i vostri messaggi li porteremo personalmente a palazzo Chigi. Al presidente del Consiglio. Perché tutti capiscano che è ora di finirla con il racconto, comodo, di una generazione di viziati ed è ora di iniziare a mantenere davvero le promesse e gli annunci.