In tempi in cui parlare male di Facebook e del web in generale è di moda e in parte anche giustificato (si pensi al tema delle bufale che girano in rete, o al bellissimo reportage che il Fatto ha appena pubblicato sui boss di mafia e camorra che si taggano nei selfie sui social network); in tempi così bui la piccola storia che sto per raccontarvi è una luce in fondo al tunnel. Succede questo. A Capodanno, quando arriva la prima ondata di gelo, su Facebook compare un post che invita a donare coperte e altri generi di conforto per i senza tetto di Roma. Quel post, rivolto a un gruppo di amici, diventa virale, la raccolta va benissimo e diventa una raccolta fondi per comperare le coperta da Ikea.
Anche questa volta è un successo tanto che è l’Ikea stessa che, informata dell’iniziativa, si mette a donare coperte. Poteva finire lì ma il gelo non è finito e allora uno dei promotori si è rivolto ad un amico, uno startupper, che fa materassi “innovativi”, diciamo così, e questo gli ha prodotto al volo il prototipo di un materasso da 200 grammi che resiste all’umidità e che quindi puoi poggiare per terra. Sull’asfalto, sui marciapiedi delle nostre città.
Il tutto da Roma si allarga ad altre città italiane: a Torino sono due calciatori, uno della Juve e uno del Toro, a partecipare alla consegna notturna delle coperte. Assieme ai volontari, quelli veri, delle tante organizzazioni che per fortuna se ne occupano ogni giorno di queste emergenze e che con il nostro aiuto potrebbero fare molto di più. Come è accaduto questa volta. Grazie ad un gruppo di ragazzi romani con il cuore grande che hanno capito che i social network sono divertenti, sono utili, pensiamo persino di non poterne fare a meno, anche se a volte sembrano averci peggiorato la vita; ma in fondo possono e debbono servire soprattutto a questo. Ad aiutarci a costruire un mondo migliore.
Ecco tutto quello che è arrivato dopo il post su Facebook - Foto