Mentre noi parliamo di come salvare le banche e magari anche far pagare il conto ai cattivi manager piuttosto che ai risparmiatori, c’è una storia che arriva dal Giappone che ci dice molto sul futuro dei soldi e sulla difficoltà che hanno i banchieri nell’adattarsi al nuovo mondo. Si certo, ci sono i pagamenti fatti con una app, c’è bitcoin e ci sono le banche sempre più digital. Ma la OKB è un’altra cosa. Perché per fare il mestiere di banca punta su minigonne, buon cioccolato e slot machines al posto dei bancomat. OKB sta per Ogaki Kyoritsu Bank, una piccola banca che ha sede a Nagoya, la terza città giapponese dal punto di vista economico. La guida un 70 enne bizzarro, Takashi Tsuchiya, che ha avuto una intuizione corretta: con i tassi di interesse così bassi, si guadagna di più vendendo cioccolato o riso che gestendo un conto corrente. La svolta agricola della banca non è isolata in Giappone di questi tempi: un gigante della elettronica come Fujitsu là dove aveva una fabbrica di semiconduttori ha un campo di lattuga, dice il Wall Street Journal. Ma Tsuchiya è andato oltre. Ha trasformato OKB in un brand che fa quasi tutto, compreso un radio show e la gestione di una galleria d’arte. Lui stesso del resto sembra avere mille volti: si vanta di essere il primo banchiere al mondo ad avere scritto le parole per una canzone piuttosto popolare al karakoke giapponese. Si chiama “The One and Only Palm in the World”. Dove palm sta per il palmo della mano, l’impronta digitale, che viene scannerizzato per accedere ai servizi bancari. Se non ci credete, la trovate su YouTube. Ma il colpo di genio, se mi passate il termine, è stato trasformare i vecchi bancomat in punti dove non solo prelevare soldi e fare pagamenti, ma giocare come in una slot machines. “Andare in banca deve essere divertente”, è il suo motto. Ma altre innovazioni sono meno strampalate e pericolose: le donne per esempio possono avere prestiti per divorziare, sottoporsi a trattamenti per combattere l’infertilità o per la chirurgia plastica. In compenso sempre le donne, giovani e in minigonna, vengono utilizzate per promuovere i servizi della banca. Una vecchia storia, questa, che purtroppo non passa mai di moda. “Il mio sogno è che un giorno la gente dica: “Lo sapete che una volta OKB era anche una banca?”. Curioso di vedere come andrà a finire.