Cinque saranno i temi su cui i partiti si sfideranno in campagna elettorale e sui quali si giocheranno i voti degli indecisi. Tre sono ormai gli stessi che guidano la top five delle preoccupazioni degli italiani dal 2008: lavoro, tasse e sicurezza. Due sono new entry di questi mesi: banche e fake news. Ovviamente la cronaca, internazionale e nazionale, potrebbe farne diventare attuali anche altri, ma ai nastri di partenza dei mesi che porteranno alle elezioni a marzo 2018 i partiti si dovranno attrezzare per rispondere a questi cinque interessi principali.
I primi tre temi, spiega Roberto Baldassari, presidente dell’Istituto Piepoli, sono caldi da almeno dieci anni e ovviamente in questo ha contribuito la crisi economica. Il tema sicurezza, poi, è stato declinato negli anni in diversi modi e ultimamente è stato declinato soprattutto sul tema migranti e, a tratti, sul rischio di attentati di matrice islamica.
Negli ultimi mesi però si è fatto strada anche il tema delle banche, sempre importante in una fase di crisi economica. Il timore dei cittadini, infatti, è che la scarsa vigilanza abbia riguardato tutte le banche e quindi riguardi, anche al di là delle evidenze, i risparmi di ognuno. Il quinto tema sono le fake news: tutti ne hanno lette, molti vi hanno creduto, alcuni vogliono crederci e i partiti agiteranno il tema fino alle elezioni e anche dopo.
Il problema, spiega Baldassari, è che se si esclude quella parte di elettorato ideologica, che cioè vota in base ad ideali consolidati, tutti gli altri elettori sono influenzabili dagli stessi temi. E dunque tutti i partiti ‘presidieranno’ gli stessi argomenti, anche se ovviamente con ricette leggermente diverse. I temi e i programmi di partiti contigui, dunque, saranno spesso sovrapponibili e il rischio è che sarà molto più difficile spostare voti da un campo all’altro. La competizione sarà dunque serrata, spiega chi da tempo segue le campagne elettorali e a volte sarà difficile distinguere tra destra e sinistra, tra moderati e radicali. E paradossalmente, dopo il voto, sarà difficile dar vita a una maggioranza omogenea che parta dai programmi.