In Italia non sono pochi i problemi legati al mondo del lavoro, ma bisogna smetterla di piangersi addosso. Il 40% dei giovani sono disoccupati, e si prospetta un futuro dove i robot la faranno da padroni. Ma un tema su cui è necessario riflettere è come preparare i giovani ad affrontare tutto questo. Ci troviamo in una fase molto critica e di profonda mutazione delle tecnologie e delle modalità lavorative.
Un ponte tra la scuola e il lavoro
Seppur con ritardo, rispetto ad esempio alla Germania e ai Paesi scandinavi, in Italia è stata scoperta la necessità di costruire dei 'ponti' tra la scuola e il mondo del lavoro. Un'alternanza tra scuola e lavoro è obbligatoria sia negli istituti tecnici (400 ore) che nei licei (200 ore) durante gli ultimi anni di studio, anche se le scuole italiane non sono ancora del tutto preparate ad affrontare tale impegno. Da sempre in Italia il rapporto tra formazione scolastica e mondo del lavoro è difficile, spesso si tende a privilegiare una didattica gentiliana, incentrata sulla classicità della formazione senza, però, tenere conto delle esigenze derivanti dal cambiamento della società.
Lo scarso interesse delle aziende
Ad aggravare la situazione c'è lo scarso impegno delle aziende italiane, che non mostrano un forte interesse verso la formazione e non si dedicano ad iniziative di scambio con le scuole e l'università. Per fortuna qualcosa si sta muovendo e le PMI (piccole e medie imprese) cominciano a promuovere corsi in grado di preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro. Un modo per far fronte alla carenza di periti meccanici, elettronici, informatici che frenano la crescita. Il settore alberghiero è tra i più attivi in tal senso.
La rivoluzione digitale e la scuola
La rivoluzione digitale, che ha investito naturalmente anche la scuola, rappresenta un sostegno in più per l’avvicinamento tra il sistema educativo e il lavoro. Tutte le attività lavorative hanno sempre più bisogno delle tecnologie digitali che rappresentano un metalinguaggio unificante. Un allineamento in tal senso deve esserci anche per l'organizzazione della formazione e della didattica che, senza perdere le proprie radici, deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti e di essere in linea con la domanda e offerta di lavoro.
In questa direzione, AICA, l’Associazione italiana di Informatica e Calcolo Automatico, ha organizzato il 15 e 16 maggio a Roma presso la sede del CNR, l’evento Didamatica 2017 dedicato a “Le tecnologie digitali al centro dell’alternanza scuola-lavoro”. L'iniziativa ha l’obiettivo di affrontare insieme alle scuole e alle imprese le opportunità offerte dal digitale così da iniziare un dialogo costruttivo. Alla base ci deve essere la consapevolezza da parte di entrambi gli attori che nuove opportunità di lavoro si creano solo se alla base ci sono delle competenze in grado di generarlo.
I temi affrontati nell'evento partono dai nuovi saperi per creare nuovi lavori, affrontando il tema degli algoritmi, della logica e della semantica, come nuove forme di pensiero e nuova educazione digitale. Si parlerà anche delle strade aperte dalla Platform Economy, Sharing Economy, Circular Economy, Service Economy, Gig Economy e di come tutto ciò produca valore. Non verranno tralasciati gli oggetti ‘smart’, il tema dei Big Data e dei social.
Le opportunità future
La nuova scuola potrebbe diventare flipped classroom, blended teaching, peer-to-peer learning, remote teaching, gaming, e ci potrebbero essere infrastrutture Cloud, tecnologie mobili e nomadiche, macchine che apprendono, intelligenza artificiale, robot antropomorfi, assistenti virtuali (Cortana, Siri, Alexa). Quale sarà, dunque, l’impatto delle nuove tecnologie sui modi di studiare, apprendere e insegnare? MOOCs (Edx, Udacity, Coursera, Khan, Federica), TED, Wikipedia, Edutopia, Quora, Wolfram Alpha, Big Data, Linked Open Data, YouTube, Vimeo: quale senso avrà il libro di testo? Quali saranno le nuove fonti del sapere?
A Didamatica 2017 si parlerà anche di come prepararsi per rendere attuabile il programma Industria 4.0 per il quale è stato previsto un importante piano di sgravi fiscali atti a favorire gli investimenti in macchinari 4.0, ma non è stato ancora indicato in che modo si potranno preparare le persone e le competenze necessarie alla progettazione e gestione delle nuove macchine. Non vi è dubbio che il successo del programma Industria 4.0 sarà condizionato dalla accelerazione della formazione scolastica e la preparazione delle competenze digitali in tale area.