L'InternetDay di AGI per rilanciare il digitale in Italia
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L'InternetDay di AGI per rilanciare il digitale in Italia
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“Non si può negare che da quando, alla fine degli anni 90, si iniziò a parlare di e-government molte amministrazioni centrali e territoriali abbiano ottenuto significativi risultati nell’utilizzo delle tecnologie digitali per una migliore gestione dei processi interni e dei servizi da erogare a cittadini e imprese…. I progressi si sono realizzati quando i progetti informatici potevano essere sviluppati autonomamente da ogni singola amministrazione senza necessità di dipendere o coordinarsi con altre amministrazioni… la fase successiva è quella dei progetti sistemici che comportano la partecipazione (e quindi la collaborazione progettuale) di più amministrazioni o anche di tutte le amministrazioni di una certa tipologia. L’Italia non è ancora entrata in questa fase anche se SPC – l’infrastruttura abilitante progettata per supportarla – è disponibile da un decennio, ma praticamente, che io sappia, non è mai stata utilizzata ed è oggi tecnologicamente obsoleta. In queste settimane si rincorrono le considerazioni e i preoccupati commenti (per la verità non sempre appropriati) relativi alle serie prospettive di insuccesso dei progetti a carattere sistemico attualmente in sviluppo; in particolare per quanto riguarda le tematiche della cittadinanza digitale sul banco degli accusati troviamo i progetti ANPR, CIE e anche SPID…. Gli insuccessi sopra citati si riferiscono tutti a progetti sistemici e dovrebbe essere ormai condivisa tra gli osservatori la convinzione che gli strumenti organizzativi e operativi con cui il Governo e la Pubblica Amministrazione italiana hanno fatto e continuano a far fronte a questa tipologia di progetti, sono del tutto inadeguati. Il fatto che per la seconda volta il Governo sia intervenuto con la nomina di un Commissario straordinario segnala che anche a livello politico si è avuta, se non altro, la percezione che il modus operandi esistente, in sintesi la governance dei progetti, non è sufficiente a garantire i risultati attesi….. Se grazie alla sua credibilità, alla scadenza del suo mandato il Commissario Piacentini potesse lasciarci con la proposta, possibilmente avviata a implementazione, di un vero modello di governance per i progetti sistemici, il valore aggiunto del suo contributo sarebbe per il nostro paese immensamente superiore al valore di qualche prodotto software così bello da dover per forza essere utilizzato o al valore dell’integrazione in ANPR del 40% dei Comuni senza che si sappia se e come il restante 60% possa essere integrato entro un tempo predefinito.”
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