All’inaugurazione del CEBIT di Hannover, la più grande fiera dell’elettronica e ICT, ha partecipato con la Merkel anche il presidente giapponese Abe e il Vicepremier cinese Ma Kai e mai come quest’anno sono stati presenti tutti i nomi dell’ICT della Cina e del mondo asiatico, ansiosi di creare partnership con le aziende tedesche ed anche con quelle di altri paesi europei. Ad esempio, ad Hannover, Huawei ha firmato un MoU con la Regione Sardegna ed il Centro Ricerche CRS4 per la creazione di un laboratorio di innovazione congiunta a Pula.
La spiegazione di questo crescente interesse per l’Europa è che in Asia e nel mondo si sta cercando una alternativa agli USA, in conseguenza della politica isolazionista di Trump. Quindi, viva Trump se fa bene all’Europa.
La Cancelliera Merkel ad Hannover ha dettato i dieci principi del piano tedesco del digitale, in realtà un piano molto europeo a guida tedesca:
- Internet a 50 Mbps in tutta la Germania
- WiFi gratis in tutti gli spazi pubblici
- Niente tasse per il Venture Capital
- Protezione totale dei dati personali
- Mercato digitale unico europeo per portare competitività a livello Cina e USA
- Consolidamento Telco europee (in primis roaming)
- Sicurezza infrastrutture critiche
- Carta identità digitale e semplificazione PA
- Cybersecurity come specialità tedesca
- Ruolo tedesco nell’auto senza pilota
Ne deriva che la Germania a guida Merkel, ma in pieno accordo con SPD di Schultz, intende costituire ed essere identificata sempre più come il governo europeo, almeno per l’Eurozona.
Le prossime elezioni vedranno il rafforzamento dei due grandi partiti filoeuropei, grazie anche al ruolo di Schultz che, assieme al miglioramento economico, toglierà spazi ad Alternative fur Deutschland, contribuendo così probabilmente al definitivo arresto del populismo in Germania.
Il rafforzamento della leadership tedesca, in economia come in politica, potrà portare auspicabilmente ad una revisione del ruolo e dell’azione dell’Unione Europea a 27, mantenendo alcune politiche di mercato comune per tutti, ma avviando specifiche politiche di integrazione fiscale e del debito nell’Eurozona (o in parte dell’Eurozona, attorno alla Germania).
L’azione antieuropea ed isolazionista di Trump (se non viene bloccata) può dare una straordinaria spinta verso maggiori integrazioni in Europa.
Nella storia, solo le minacce di guerra hanno consentito di superare nazionalismi e vuoti populismi e creare sinergie, alleanze ed integrazioni e forse questo è il caso di oggi.