L’iniziativa dell’Antitrust in merito a SIAE evidenzia la problematica del recepimento della Direttiva sulle società di gestione collettive dei diritti autore in Italia. L’AGCM ha annunciato un’istruttoria nel settore della gestione ed intermediazione dei diritti d’autore.
Senza entrare nel merito dell’iniziativa, che riguarda aspetti relativi alla concorrenza tra società di gestione e “presunte condotte escludenti”, quello che emerge è anche la possibile azione dell’Antitrust finalizzata, lo scrive nel suo provvedimento, a “disapplicare eventualmente la norma interna al fine di dare piena applicazione alle norme di diritto europeo in materia di concorrenza e di libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi (articoli 49 e 56 del TFUE, nonché la citata Direttiva Barnier)".
Sebbene gli articoli 101 e 102 del TFUE riguardino esclusivamente la condotta dell’impresa, e non le disposizioni legislative emanate dagli Stati membri, le norme di concorrenza del Trattato, in combinato disposto con il principio di leale cooperazione (attuale articolo 4 del TUE), obbligano gli Stati a non mantenere in vigore provvedimenti idonei a eliminare l’effetto utile delle regole di concorrenza.
In tal senso, come riconosciuto dalla Corte di Giustizia, “in presenza di comportamenti d’imprese in contrasto con l’art.81, n.1 CE, che sono imposti o favoriti da una normativa nazionale che ne legittima o rafforza gli effetti, un’autorità nazionale preposta alla tutela della concorrenza cui sia stato affidato il compito, in particolare, di vigilare sul rispetto dell’art.81 CE ha l’obbligo di disapplicare tale normativa nazionale.”
E’ evidente a questo punto che Agcom si stia chiedendo se la normativa italiana di recepimento della Direttiva 2014/26 sia compatibile con la legislazione comunitaria. Si tratta del primo vaglio ufficiale di una norma che ha visto il governo italiano fare una scelta di campo mantenendo una riserva di legge nel settore dei diritti d’autore.
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