Abbiamo aspettato fino a quest'ora, sperando di poter battere una buona notizia su Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due fidanzati veneti dispersi nell'inferno della Grenfell Tower di Londra. E continueremo ad aspettare, certo. I due ventisettenni si trovavano all'interno dell'edificio andato a fuoco la notte scorsa, sembra per un banale corto circuito peraltro annunciato e temuto dai 500 residenti nella torre di 24 piani. Purtroppo i due non sono ancora stati trovati, nemmeno negli ospedali della città dove sono stati ricoverati tutti i feriti. Tecnicamente sono dispersi. Mentre scriviamo questo Diario di bordo di fine giornata, i vigili del fuoco stanno continuando a cercare, loro e gli altri, tanti ospiti di quell'inferno di zinco e acciaio che ha bruciato per 18 ore. Non ci resta che attendere, non è escluso che possano ancora esserci persone vive lì dentro.
La giornata è stata segnata da questa vicenda, ovviamente. Come voi siamo rimasti incollati davanti al televisore e ai nostri computer cercando e battendo le notizie comunque in agenda, ma con il cuore a Londra. Le testimonianze dei sopravvissuti (al momento 12 sono le vittime accertate), la rabbia dei residenti per i tanti allarmi rimasti inascoltati, hanno catturato la nostra attenzione più di ogni altra cosa.
Oggi è stato anche il giorno del ferimento di Steve Scalise, deputato repubblicano americano colpito a una gamba e all'anca durante un allenamento della squadra Gop in Virginia, da James Hodgkinson, 66 anni, volontario per la campagna di Sanders, ucciso subito dopo l'attentato. Donald Trump, fresco di compleanno, non ha mancato di fare gli auguri di pronta guarigione all'amico 'patriota' di origini siciliane. A San Francisco, invece, c'è stata una sparatoria in un ufficio postale con 2 morti. Un fatto di cronaca nera come tanti, se non fosse che ormai quando arriva la 'breaking news' dagli Stati Uniti con morti e feriti pensiamo subito al peggio, all'attentato terroristico o alla strage figlia della 'libertà di porto d'armi' in vigore ancora in tanti Stati. Per fortuna, se così si può dire, niente di tutto questo.
In Italia, mentre Romano Prodi dice che non sarà candidato premier e che l'Ulivo non c'è possibilità che torni, continua a tenere banco la polemica sui migranti, sulla reale 'capienza' delle nostre città per accogliere rifugiati e migranti economici. Il ministro Minniti e gli esponenti del Movimento 5 Stelle si sfidano a distanza su un tema caldo, che diventerà torrido nelle prossime settimane in cui sono previste (succede ogni estate) nuove ondate di sbarchi sulle nostre coste. La polemica è politica, poi ci sono i fatti, i numeri, che cerchiamo di raccontare e fornire con la massima oggettività possibile. E che forse raccontano una emergenza che non c'è, almeno se paragonata a quella di altri Paesi dove alla fine i migranti approdano.
La Fed ha alzato i tassi di un quarto di punto, mentre l'Europa segna un record storico. Quello degli occupati: sono 234 milioni. Una buona notizia. Come pure il sì definitivo della Camera per la riforma del processo penale: prescrizione lunga e tutela della privacy nelle intercettazioni, le due misure più di rilievo. Sky ottiene i diritti per trasmettere Champions ed Europa League dal 2018, mentre la As Roma il sì dell'Aula Giulio Cesare al 'pubblico interesse' per il nuovo stadio a Tor di Valle.
Da Londra, ancora nessuna novità su Gloria e Marco. Aspettiamo.
Giampaolo