Le ombre siriane dietro i colloqui tra Xi e Trump sulla Corea del Nord
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Le ombre siriane dietro i colloqui tra Xi e Trump sulla Corea del Nord
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Cosa ha chiesto Xi al colloquio con Trump

  • Soluzione “con mezzi pacifici” della crisi in Corea del Nord;
  • Denuclearizzazione della penisola attraverso il ripristino dei colloqui a sei (Cina, Usa, Corea del Nord, Corea del Sud, Giappone e Russia) interrottisi nel 2009 poco prima del secondo test nucleare di Pyongyang;
  • Condanna dell’uso di armi chimiche, definite “inaccettabili”;
  • “Una voce unanime” sulla guerra in Siria da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (anche se il 28 febbraio scorso, in Consiglio di Sicurezza, la Cina abbia opposto il veto a sanzioni contro il regime di Bashar Al-Assad per l’uso di armi chimiche, in totale il sesto dall’inizio della guerra, ricevendo il sentito apprezzamento dello stesso presidente siriano, pochi giorni più tardi).

La Siria tiene banco sulla stampa cinese

  • “Non solo Washington trabocca di fiducia e arroganza dopo l’attacco missilistico alla Siria, ma Trump vuole anche essere visto come un uomo che onora le proprie promesse”, scrive oggi il giornale pubblicato dall’ufficialissimo Quotidiano del Popolo;
  • “Pyongyang farebbe meglio a non fare errori, questa volta”;
  • Pechino potrebbe mutare atteggiamento se Pyongyang decidesse di intraprendere, come molti osservatori temono, un nuovo test nucleare, il sesto dal 2006, nei prossimi giorni.

Pechino sul piede di guerra? Non ufficialmente

  • Pyongyang ha condannato sabato scorso l’attacco usa alla Siria, spiegando che “dimostra per la milionesima volta” che il Paese ha fatto bene a proseguire nel proprio programma nucleare;
  • Il regime di Kim Jong-Un ha definito “spericolata” la decisione di Washington di inviare le proprie navi nei pressi della Corea del Nord e ha minacciato “catastrofiche conseguenze” per le azioni degli Stati Uniti.
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