I matrimoni dei cinesi all’estero continuano a registrare un forte aumento. Su questo tema ho scritto un post un paio di anni fa, ma se torno a parlarne è perché - oltre ai dati che segnalano ritmi di incremento stellari (+200%) - anche le previsioni sono di tutto rispetto, visto che secondo il numero uno del turismo cinese online, Ctrip, una percentuale attorno al 60% dei giovani cinesi desidera sposarsi all’estero.
I giovani preferiscono sposarsi all’estero perché questo li libera dai formalismi delle nozze tradizionali, riduce il costo dell’evento e li libera anche dalla presenza di invitati non troppo desiderati, si legge su un articolo dedicato a questo fenomeno dal quotidiano Jing Daily.
Ma naturalmente sposarsi a Bali, a Santorini, o in Italia (a Venezia, Roma, Firenze, Milano, nella costiera amalfitana, o nelle città d’arte famose, o nei piccoli borghi…), aggiunge anche prestigio agli sposi, e permette loro di fare una esperienza “esotica”, sull’esempio di tante star famose, o di film e serial tv, che hanno reso popolari i matrimoni in Nuova Zelanda, Maldive, Hawaii o in Europa.
L’Italia è storicamente percepita come una destinazione romantica.
Castelli, palazzi storici, spiagge e alberghi da sogno, sono molto richiesti dalle 10 milioni di coppie cinesi che ogni anno convolano a nozze. E il business oggi si è allargato, e non riguarda solo i matrimoni e i viaggi di nozze, ma anche i fidanzamenti e le riconferme matrimoniali, o i Festival nuziali, eventi cioè che si sviluppano su diverse giornate a tema, come quelli organizzati a Sanya, nell’isola di Hainan.