E' una mostra decisamente insolita e molto suggestiva, quella in corso a Londra fino al 28 settembre a cura della Wellcome. "Skeletons. London's buried bones" (Scheletri: le ossa sepolte di Londra) espone i resti di 26 londinesi, dall'eta' romana a quella vittoriana, provenienti dagli antichi cimiteri della citta' e ritrovati durante la costruzione di edifici e strade. Ossa "parlanti", che testimoniano con la vivezza di una Spoon River il senso di quella che fu la loro (sofferta) vita quotidiana. Gli scheletri esibiti a Euston Road fanno parte dei 17mila conservati nel Centro di bioarcheologia umana del Museo di Londra e consentono di ricostruire vita e tribolazioni della popolazione della capitale attraverso i secoli. Gli scheletri, alcuni color tabacco, altri di color avorio (ce n'e' uno verde rame, quello di una donna, ritrovato sotto la sede della zecca e contaminato dai sali di rame impiegati per il conio delle monete), risaltano sul fondo nero del rivestimento delle bare di cristallo; ognuno e' accompagnato da un'etichetta che informa sul luogo di sepoltura, il periodo e la data approssimativa di morte, l'eta', il sesso e la patologia di cui soffriva. Lo scheletro piu' giovane, e anche il piu' commovente, appartiene a un feto di 22 settimane ritrovato in grembo alla madre, probabilmente alla prima gravidanza, vissuta tra il 1700 e il 1850 e morta forse per un'infezione: quei piccolissimi ossicini sembrano annidati nel seno della mamma, alla ricerca di una vana protezione. C'e' anche un bambino tra i sei e i nove mesi morto di vaiolo, malattia comune nel diciassettesimo e diciottesimo secolo, che era stato chiuso in una bara di piombo per scongiurare il contagio. Allo stesso periodo viene fatto risalire lo scheletro di una ragazza morta a vent'anni: sul teschio i segni della sifilide e sulle ossa il marchio della denutrizione, la sua breve vita deve essere stata terribile. Il corpo era sepolto in un sito sconsacrato riservato alle "donne sole", un eufemismo per designare le prostitute. Invece le ossa di un uomo rivelano che era un fumatore, per la precisione di pipa, morto di gotta. Un altro bambino di 11 anni, morto intorno al 1400 e sepolto nel cimitero di St. Mary Spital, era malato di sifilide congenita: le sue ossa mostrano terribili malformazioni al cranio, al volto e alle gambe, indice di grave sofferenza. Individuare la data di nascita di questo bambino potrebbe rivelarsi molto utile per dirimere la querelle se la sifilide sia stata importata in Europa da Colombo o se gia' fosse presente sul nostro continente. La mostra fornisce importanti testimonianze della storia sociale ed economica della citta' nel corso dei secoli. "Non si tratta solo di scheletri - sottolinea Jelena Bekvalac, del centro di bioarcheologia del Museo di Londra - e non si tratta solo di conoscere il passato, ma di ottenere importanti indicazioni per il futuro. Attraverso l'analisi delle ossa si puo' ricostruire un'immagine - continua
Agosto 2008